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Fetzenflieger, il bolide che dominava il ghiaccio

Un’automobile insolita, con componenti Volkswagen e motore Porsche. Un’auto “fatta in casa” dall’asso del volante Mathé. Che guidava con un braccio solo

Nonostante sia rimasto con un solo braccio, quello sinistro, dopo un incidente in moto nel 1934, Otto Mathé, pilota austriaco e già presidente dell’Austrian Porsche Club, ha legato indissolubilmente il proprio nome a quello dell’automobilismo sportivo. Dopo aver abbandonato le 2 ruote, quindi, passa alle 4, legando il proprio nome a quello di Porsche. Ben presto il suo nome giunse agli onori della cronaca. Non solo per guidare un’auto con un solo braccio. Non solo per essere un vincente nato. Ma anche per l’auto con la quale si presentava in pista, il Fetzenflieger.

Il Fetzenflieger

Il Fetzenflieger era un’automobile versatile, realizzata con la combinazione di componenti Volkswagen e motore Porsche, di fatto una monoposto da Formula 2, che grazie ad una serie di accorgimenti – come un set di parafanghi pronti all’uso e un sedile aggiuntivo – poteva essere utilizzata anche in gare di altri classi automobilistiche. A rendere famoso l’austriaco fu anche la postura al volante. Con la leva del cambio installata a sinistra, si appoggiava al volante stesso per cambiare marcia. Nonostante l’evidente disabilità, Mathé è stato in grado di far letteralmente mangiare la polvere ai propri avversari.

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Otto Mathé alla guida del celebre Fetzenflieger

Un’auto insolita

Il Fetzenflieger è un’automobile piuttosto insolita, costruita interamente da Otto mathé. Costruita con alluminio modellato a mano, ospitava un motore da corsa da 1,5 litri e solo successivamente un Fuhrmann della 356 A Carrera GT. Il baricentro molto basso e il motore installato davanti all’asse posteriore garantisce delle caratteristiche di guida uniche ed eccezionali. L’auto, con un peso a vuoto di 395 chilogrammi, permette un’accelerazione fino a 200 km/h. Ma il soprannome all’auto non dipende solo da queste caratteristiche. Mathé lasciò il pannello laterale aperto per facilitare la sostituzione delle candele quando necessario. Ciò che protegge i carburatori dallo sporco in entrata sono due teloni sovrapposti, che fungevano all’occorrenza anche da filtri per l’aria.

 

L’asso della Ice Race

Mathé, da formidabile pilota, guidò anche altre automobili sportive, come la Porsche 356. Tuttavia, quando si trattava di correre su piste di sabbia o ghiaccio preferiva servirsi del suo bolide fatto in casa. Ecco quindi che il Fetzenflieger ha potuto fare la storia della celebre Ice Race a Zell em See, competizione motoristica dedicata a Ferdinand Porsche. Nel 1956, l’asso del volante austriaco fece segnare un tempo record, fermando il cronometro sui 157 secondi per completare quattro chilometri di pista ghiacciati. Una vera e propria impresa, che hanno legato indissolubilmente il nome del pilota e della sua vettura alla celebre corsa. Curiosità: proprio nel 2019 il pronipote di Ferdinand Porsche ha deciso di riproporre dopo molti decenni la classica sul ghiaccio. Che si preannuncerà uno spettacolo per gli amanti del motorismo sportivo.

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