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Coppa Attilio Bettega 2016: Mozzi-Biacca vincono sulla neve

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Alla Coppa Attilio Bettega 2016 sotto la neve i concorrenti vengono quasi dimezzati, ma all’arrivo giunge imponendosi Giordano Mozzi con la sua Fulvia HF

Un’edizione scandita dalla neve quella della Coppa Attilio Bettega disputata tra il 12 ed 13 febbraio 2016. Un panorama imbiancato che non s’era mai visto neppure alla Coppa Mario Dalla Favera, gara alla quale è subentrata nel calendario, e solitamente caratterizzata dal biancore delle precipitazioni atmosferiche. E ad essere innevate sono state proprio tutte le prove, compresa quella di Valstagna, la località più bassa sul livello del mare, che ha richiesto, nel cuore della notte, l’intervento dei mezzi di soccorso per garantire alle automobili un passaggio sicuro.
[/av_textblock] [av_image src=’http://www.coratoalonso.it/wp-content/uploads/2016/01/vuoi-restaurare-la-tua-auto-d-epoca-richiedi-preventivo-3.jpg’ attachment=’14302′ attachment_size=’full’ align=’center’ styling=” hover=’av-hover-grow’ link=’page,4097′ target=” caption=” font_size=” appearance=” overlay_opacity=’0.4′ overlay_color=’#000000′ overlay_text_color=’#ffffff’ animation=’no-animation’][/av_image] [av_textblock size=” font_color=” color=”] Sono stati circa 50 gli equipaggi che si sono presentati al via di Cittadella, e poco più di 30 quelli che sono riusciti a transitare sotto lo striscione d’arrivo, dopo aver percorso 460 chilometri su strada ed essersi cimentati in 28 prove di abilità. Apripista d’eccezione della manifestazione è stato Alessandro, figlio del grande Attilio Bettega, coadiuvato da Maurizio Detofoli, il primo navigatore del grande campione di Molveno, scomparso a soli 35 anni dopo un terribile incidente al Tour De Corse del 1985. La gara si è quindi poi dipanata tra massiccio del Grappa, altopiano di Asiago, Feltrino e Trentino, con dei settori di abilità lungo le stradine rese famose dal Rally di San Martino di Castrozza.

Per una volta, ad trionfare nella competizione, è stato il pilota che aveva i favori del pronostico: Giordano Mozzi, al volante della sua splendida Fulvia HF, infatti, è riuscito ad imporsi su Enzo Scapin, alla guida di una Beta Coupé, e su Marco Leva, anch’egli alla guida di una Fulvia. Ma se al Montecarlo Storico aveva dominato da cima a fondo la gara, negli oltre 400 chilometri dell’Attilio Bettega ha dovuto faticare ben più di quanto chiunque potesse immaginare. È stata gara vera, insomma.
[/av_textblock] [av_gallery ids=’14746,14747,14748,14749,14750′ style=’thumbnails’ preview_size=’portfolio’ crop_big_preview_thumbnail=’avia-gallery-big-crop-thumb’ thumb_size=’portfolio’ columns=’5′ imagelink=’lightbox’ lazyload=’deactivate_avia_lazyload’] [av_textblock size=” font_color=” color=”] Uno dei protagonisti attesi, Maurizio Senna, già vincitore del Tre Regioni, ha dovuto dare forfait poco dopo la partenza, a causa di un problema alla cinghia dell’alternatore, con il comando della gara preso di prepotenza da Marco Leva, tallonato dalla Fiat 124 Special T di Gianmarco Rossi, dimostratosi particolarmente a proprio agio su fondo viscido e sdrucciolevole. Dopo la prima frazione e una sosta alla Birreria di Romano Cornale, Mozzi è riuscito a prendere la testa della corsa, sfoderando delle prestazioni cronometriche che hanno atterrito, o almeno hanno tentato di farlo, le possibilità degli avversari. Fino alla fine, il bassanese Scapin e la sua Beta Coupé non hanno tuttavia dato segnale di volersi arrendere, ma l’esperienza e caparbietà di Mozzi e della moglie al proprio fianco sono stati decisivi per portare a casa il risultato. Di prestigio.

Si è trattata, in definitiva, di una gara in cui ad imporsi e a piazzarsi nelle posizioni che contano sono stati i piloti più esperti e gli interpreti più bravi della disciplina. Le condizioni climatiche non certo favorevoli, la neve e le strade scivolose, se da una parte hanno reso ancor più spettacolare la gara, dall’altra hanno richiesto tanto coraggio, spirito d’avventura e capacità di guidare in condizione disagevoli. C’è stata grande soddisfazione per l’organizzatore della manifestazione, Ivo Strapazzon, a capo del Rally Club 70: “Mai successo prima d’ora – ha spiegato – di avere tutte le prove di abilità innevate. È stato fantastico. L’alba ci ha sorpreso tutti dalle parti del Col Perer con una luce straordinaria e un paesaggio da favola. Pareva di essere in Finlandia”.
[/av_textblock] [av_textblock size=” font_color=” color=”] Photo credit &  Source News & Text: Daniele Borsato | Gianluca Anoè
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